Autore: sconosciuto

Data: tardo II o primo I secolo a.C.

Materiale: bronzo

Altezza: 170cm

Cultura: tardo-etrusca

Altro:
Realizzata con tecnica a cera persa in sette parti poi unite tra loro, l'Arringatore è l'unica grande scultura in metallo di epoca tardo-etrusca.

Rinvenuta nel 1556 presso Pila (Perugia), la statua consiste in un uomo in posizione eretta con il corpo impercettibilmente proteso in avanti e con il braccio destro sollevato in un gesto frequente nell’oratoria (saluto/appello alla folla). Il gesto viene sottolineato dalla mano, volutamente più grande del normale. Al dito anulare della mano sinistra si nota un importante anello, probabile testimonianza del suo alto rango sociale. Il volto è realistico e umano, concentrato e solcato dalle rughe, privo di idealizzazione (realismo romano).

L’abito è tipicamente romano: tunica, toga e calcei ai piedi. Sul lembo inferiore della toga si nota inoltre un'iscrizione di tre righe che consiste in una sorta di dedica al defunto Aulo Metello. La statua doveva probabilmente trovarsi presso un santuario.

L'iscrizione sulla toga riporta:

Autore: sconosciuto

Data: 1510.20

Materiale: legno di tiglio

Altezza: 143.5cm

Cultura: Bassa Baviera, Ducato di Baviera

Altro:
La tradizione agiografia occidentale riporta che San Cristoforo (Cristoforo = colui che porta Cristo) fosse un traghettatore cananeo di enormi dimensioni. Sempre secondo quest'ultima, una notte un bambino gli si presentò dinnanzi e chiese di essere trasportato sulla sponda opposta del fiume. Durante il tragitto però il fardello dell'uomo iniziò a farsi sempre più pesante e quest'ultimo si vide ben presto costretto a interrogare il bambino, il quale rispose di essere il Cristo e che, il peso che Cristoforo portava sulle sue spalle, era quello del mondo.

L'opera non è scolpita a tutto tondo in quanto, molto probabilmente, era pensata per essere esposta solo frontalmente.

Autore: sconosciuto

Data: tardo IV o primo III secolo a.C.

Materiale: terracotta

Altezza: 74.8cm

Cultura: Etrusca

Altro:
La statua, in origine completa di tutto il corpo, raffigura una giovane donna etrusca ornata con tre collane che paiono essere state riprodotte da calchi di reali gioielli. La collana più bassa riporta vari pendenti raffiguranti divinità ed eroi etruschi (era credenza che tali raffigurazioni potessero proteggere e portare fortuna e quindi indossati da giovani, adulti e pure animali).

La statua era probabilmente posta all'ingresso di un santuario nell'area dell'antica Lavinium (Pratica di Mare, Lazio) e, con la mano destra, reggeva un contenitore per incensi.

L'opera, pur essendo pregiatissima, è realizzata in semplice terracotta in quanto gli etruschi non possedevano una fonte per materiali di alta qualità.

Autore: Ubaldo Gandolfi

Data: 1770.75

Materiale: terracotta

Altezza: 60cm

Cultura: Bologna, Stato Pontificio

Altro:
L'imperatore Enrico IV di Franconia, scomunicato da papa Gregorio VII durante la lotta per le investiture, viene qui rappresentato durante la sua penitenza avvenuta nell'inverno del 1088 a Canossa, ove attese scalzo nella neve per tre giorni consecutivi prima di essere finalmente graziato.

La scena, raramente rappresentata nel Settecento, trovò particolare risonanza nell'area di Bologna, a suo tempo parte dello Stato Pontificio.

Autore: Girolamo Masini

Data: 1871 (statua)

Materiale: bronzo (statua);

Altezza: "pressoché naturali"

Cultura: Roma, Regno d'Italia

Altro:
La statua de "l'ultimo dei tribuni del popolo" fu terminata nel 1871, il basamento però venne completato solo nel 1887 da Francesco Azzurri.

Autore: sconosciuto

Stile: stile severo

Data: I secolo a.C.

Materiale: marmo pario

Altezza: 155 cm

Cultura: Roma, Impero Romano

Altro:
Di produzione ellenistica, la statua raffigura una donna con indosso solo dei sandali. Molto probabilmente la statua non ritrae Venere ma bensì Cleopatra in quanto: